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Sui nove secoli e oltre di vita dell'Università di Bologna giganteggia il mito delle sue origini "spontanee", risalenti al primo quarto del XII secolo. Un mito che si nutre del nome di Irnerio Lucerna Iuris, dei Quattro Dottori suoi primi allievi, del fenomeno scolastico che con loro e da loro prese quota. Un fenomeno e un primato che sino alla metà del Duecento sono da identificare con la formazione giuridica superiore che solo a Bologna veniva impartita, basata sulle leggi di Giustiniano che, interpretate e attualizzate - "glossate" -, si apprestavano a essere estese all'Europa continentale. Accanto al magistero giuridico crebbero gli insegnamenti letterari delle arti del trivio (grammatica, dialettica, retorica) e quelli scientifici del quadrivio (matematica, geometria, astronomia, musica). Un ampio spettro disciplinare che garantì alle libere scuole dei legum doctores e dei magistri artium, e successivamente al più strutturato Studio di età moderna, una plurisecolare eccellenza, il cui testimone passò dal diritto alla medicina, alle scienze naturali, umanistiche, meccaniche.